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Domenico Sodano

EDITORIAL

"Enrico Buondonno" recensione di Nunziata Orza Corrado

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Non è consueta un’occasione nella quale un artista, in qualità di estimatore, visualizza, nella propria mente, la figura e l’opera di un grande studioso, che tutta la vita quasi ha speso in due grandi passioni: il sacerdozio e l’arte. Questa trama di interessi vividi e freschi, che ricostruisce essenzialmente l’esistenza operosa del francescano e musicista Enrico Buondonno, è stata elaborata, con visibile devozione, da Domenico Sodano. Il tutto trasferito sulle pagine di un libro, intitolato appunto "Enrico Buondonno", edito dalle Edizioni "Carrara" di Bergamo. Il contenuto di questo libro, già di per se sorprendente e pregevole, si avvale, dunque, di una casa editrice famosa nel settore musicale, in sintonia con l’importanza stessa del personaggio, oggetto di studio e di venerazione.

E’, insomma, il racconto biografico del francescano, che, sin dall’inizio, acquista contorni aureolati di divino e di immenso, come di umanità sofferta e sollecita che l’ammirazione dello scrittore ritrae con naturalezza ed efficacia. E non c’è mai posto per l’adulazione o per il fanatismo, ma, tra le pagine, vive soltanto una chiara e sentita disponibilità. Ed è tale la dedizione dell’autore alla rappresentazione autentica e scevra di pregiudizi di questo sacerdote francescano, umile e grande, che non viene meno di ricorrere allo stesso per consigli e suggerimenti, che, assimilati totalmente, hanno dato la misura esatta di una vita spesa nella semplicità dei costumi e illuminata dal soffio di un intelletto capace di intuire il divino. Ne viene fuori, come si diceva, non un’arida biografia, ma un racconto bello come una fiaba, dove realtà e sogno si alternano e spesso si fondono in un crescente perfezionamento delle naturali inclinazioni. Ed è molto seducente la riflessione che ci sorge spontanea sull'Autore, che, potendo egli avere libera scelta fra i temi più svariati e i personaggi più affascinanti di questa nostra imprevedibile umanità, abbia preferito trattare un argomento che, per la sua intrinseca spiritualità, tiri ad una sconfinatezza difficile, pregna di un misticismo suggestivo e indicatore di severe verità. Lo stesso Padre Buondonno, attraverso l’eloquio semplice, sentito, scorrevole, esatto dell’autore acquista una rilevanza che altri scritti più poderosi o più sofisticati, non avrebbero potuto rendere con tanta genuina possanza, che ha più forte la presa quanto più sensibile sia l’animo del lettore. Così noi ci avviamo alla lettura del testo subito invaghiti di non so che di fascinoso, di umano, di attraente, perché questa biografia è il racconto bellissimo di un bimbo che nasce a una vita singolare, inconsapevolmente inclinata, come si vedrà attraverso gli anni della puerizia, dell’adolescenza, della gioventù, della maturità e dell’incipiente senilità, allo studio delle arti e al sacerdozio. E’ la storia di un compositore che deve superare non poche difficoltà per convincere i suoi superiori che in lui è una naturale espansione psicologica che si coagula in ritmi e musica, in modo incoercibile e inesauribile. Tutte le doti (e non sono poche) di questo illustre sacerdote sono messe in risalto dal Sodano con affabulante capacità di biografo e di coordinatore esemplare, lineare, ricco di profonde e allettanti riflessioni. La lunga formazione artistica del Santo Francescano emerge tra di difficoltà patite e lodi merita le; si eleva ad una missione complessa e severa egli è insegnante, artista, direttore di coro e di orchestra, compositore, esecutore, scrittore, conferenziere. I suoi meriti altissimi sono riconfermati, oltre che dalla critica ufficiale, da questo discepolo ammirato, capace di cogliere le intime pulsazioni del suo Maestro per da re loro corpo ed espressione di un umanità forgiata ad altissimo livello. Inoltre, il Sodano ha saputo inquadrare, sulla base di una dignità storica, i personaggi e le situazioni che girarono nel circuito della vita del Maestro, prima clic si dedicasse alla solitaria e totale meditazione. Un testo, questo, che merita una grande ed opportuna attenzione, per gli insegnamenti e il diletto di cui possono usufruire i lettori. Questi ultimi, specialmente se sono cultori della musica, leggendo questo testo, per molti motivi accattivante, potranno godere di uno spartito musicale di eccezionale sovranità e pregio, meritatamente intitolato "Concento Serafico", in quanto il Buondonno fa rivivere, in simbiosi, con la sua, la spiritualità del grande Santo di Assisi e del suo Cantico di Lodi a Dio, creatore dell’Universo. A rovistare tra infiniti documenti, tra scritti editi e inediti, tra notizie di varia provenienza, per delineare nel modo più obiettivo e sereno, il personaggio della sua venerazione.

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