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Domenico Sodano

EDITORIAL

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…Ci si avvicina a Carlo Gesualdo perché è lui col suo spirito immortale e la sua musica di un tempo senza tempo a catturarci e farci suoi fautori. Lui, il Principe de Musici, circondato e incontrato dalle più eminenti personalità della musica del suo tempo! Lui…"che raggiunge la soglia dell'accademia musicale più aristocratica ed esclusiva di Ferrara, che una tradizione più che secolare aveva reso famosa come sede di raffinatissime, perfino segrete, pratiche musicali"...

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Books, articles, and a blog by the music critic of The New Yorker
At another church in Gesualdo, the Chiesa dell'Addolorata, Domenico Sodano performed the first of Gesualdo's pieces for the anthology Salmi delle compiete. Sodano gave me a copy of his excellent recording Alla corte di Gesualdo, containing vocal and instrumental pieces by Gesualdo and various other composers of his era, including his associate Pomponio Nenna and the mid-sixteenth-century Neapolitan musician and poet Massimo Troiano. The latter was included, I suspect, because he was accused of murdering a fellow musician in Munich, in 1570, and fled the city, never to be heard from again.

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Per due voci soprano e organo su una melodia di Felice Marciano Sr.

Edizioni Monastero Santa Chiara Napoli.

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Non è consueta un’occasione nella quale un artista, in qualità di estimatore, visualizza, nella propria mente, la figura e l’opera di un grande studioso, che tutta la vita quasi ha speso in due grandi passioni: il sacerdozio e l’arte. Questa trama di interessi vividi e freschi, che ricostruisce essenzialmente l’esistenza operosa del francescano e musicista Enrico Buondonno, è stata elaborata, con visibile devozione, da Domenico Sodano. Il tutto trasferito sulle pagine di un libro, intitolato appunto "Enrico Buondonno", edito dalle Edizioni "Carrara" di Bergamo. Il contenuto di questo libro, già di per se sorprendente e pregevole, si avvale, dunque, di una casa editrice famosa nel settore musicale, in sintonia con l’importanza stessa del personaggio, oggetto di studio e di venerazione.

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Case, vicoli, chiese e palazzi: quanto rileggere la storia del nostro territorio, rivisitare luoghi del passato, rinfranca quella naturale ricerca dell’arte e del bello, soddisfa quella particolare, variegata curiosità del nostro spirito vacanziero. Musei, basiliche, monumentali complessi e ben noti siti archeologici rappresentano un richiamo oramai stereotipato del turismo dell’arte locale, nazionale ed internazionale. Questo lavoro, nel moltiplicarsi di iniziative in campo turistico e culturale attualmente in atto in Campania, tende essenzialmente a decentralizzare quel movimento vacanziero troppo incentrato sulle grandi risorse tradizionali del bacino napoletano dando visibilità ad un vasto e ricco patrimonio per così dire "minore", praticamente inutilizzato che attende di essere coinvolto in una diversa dinamica del settore turistico. La proposta dunque di un insolito giro di viaggi ed itinerari, dal tono culturale e di indirizzo per il tempo libero che si allontana dalle ben note località di richiamo di massa per quei sentieri paralleli, dimenticati e poco conosciuti dello straordinario ed eccezionale repertorio dell’arte monumentale campana che pure costituisce un tesoro inestimabile di straordinario, incalcolabile valore, che merita di essere conosciuto, studiato, approfondito in una visione ancor più attenta e particolareggiata.

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di Domenico Sodano

“Un secolo oltre un secolo”. E’ la straordinaria esistenza di Rita Levi Montalcini! Una vita la cui dedizione, senza mezze misure, è stata totale e assoluta; una carriera nella quale ha proferito, sempre e solo, indipendentemente e senza alcuna eccezione, in spirito e verità, il suo pensiero. Le sue rivelazioni: un tassello importante nella straordinaria storia del novecento; chiari esempi, riferimenti per gli accadimenti del tempo presente. Dal Nobel alla presidenza dell’ Istituto dell’ Enciclopedia Italiana, all’ appartenenza alle più prestigiose Accademie scientifiche internazionali, è tuttora dedita alla Fondazione che costituì assieme alla sorella Paola in memoria del padre, rivolta alla formazione dei giovani e al conferimento a livello accademico di borse di studio a studentesse africane. L’ abbiamo incontrata prima all’inaugurazione della Biogem di Ariano Irpino, poi in una distesa conversazione nella sala grande della sua Istituzione. La sua disarmante accoglienza è stata lezione di vita, la sua generosità dono grande: frammenti d’eredità, moniti esemplari per la vera condotta dell’uomo!

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Una “lezione” di teatro…

Intervista a Giorgio Albertazzi: l’ultimo grande del teatro Italiano

E’ uno scenario suggestivo quello del Foro Pompeiano nel gioco sincrasico delle sue luci notturne. Ha da poco ultimato le prove della sua commedia…il Maestro. Con lui ci incamminiamo per le plumbee vie della città sommersa. Occhiali scuri, il classico berretto da regista: pare di avere appena terminato uno di quei tanti fatidici ciak… “Ormai l’ho detto a tutti: io sono coetaneo di Shakspeare…credo di aver incontrato anche Dante, almeno un paio di volte nella mia vita, una volta l’ho incontrato a Firenze vicino a palazzo vecchio. Dante era un tipo molto riservato, sempre vestito di scuro. Camminava rasente i muri ed era sempre un po’ grigio, tanto che le donne di Mantova dicevano: “Dio, Alighieri! Hai visto com’è? …Affumicato… Per forza! Ormai viene dall’inferno, gli rimane sempre addosso… un po’ di polvere.”

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Costruire…nel pensiero di Bartolo Longo

Intervista a Mons. Carlo Liberati delegato Pontificio e Prelato di Pompei

Di Domenico Sodano

La storia del nostro territorio è fortemente legata alla straordinaria testimonianza dell’opera del Pontificio Santuario della B.V. di Pompei. In una cordiale quanto intensa intervista concessa in esclusiva al nostro giornale Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Carlo Liberati, evidenzia i mali, i problemi della città ma soprattutto il bene dei fedeli, garantendo nella fede, nella carità e nell’attenzione, come nel pensiero primordiale di Bartolo Longo, una  Chiesa vicina ai poveri, ai derelitti, ai bisognosi e agli emarginati per promuovere una civiltà nuova, libera da soprusi sociali, nella visione celeste di una Chiesa, Madre e Maestra, costantemente a servizio del suo popolo.

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E’ da qualche mese che ha ricevuto la consacrazione episcopale! Mons Francesco Alfano, Arcivescovo chiamato alla guida della Diocesi di Sant’ Angelo dei Lombardi – Conza – Nusco – Bisaccia per la prima volta parla al nostro giornale. Lo abbiamo incontrato nella sua nuova Comunità, nella “terra delle migrazioni”, come lui dice, del passato ma anche del presente. Una terra in cui la fede è saldamente ancorata nella tradizione della sua gente, dove l’apertura alle nuove realtà si incastona  alle aspettative delle nuove generazioni. Comincia così il suo mandato:

chiedendo per questa Santa Chiesa di Dio di continuare, per fare di queste terre dei laboratori di pace!

Quali le prime impressioni su questa realtà affidatale e sul ministero che da qualche mese ha cominciato ad esercitare?

Le impressioni sulla realtà e sul ministero sono inscindibili, camminano insieme. Il parroco, ancor prima di essere vescovo, vive tra la gente testimoniando e aiutando a vivere  il vangelo, Al vescovo spetta una missione ben più ampia e complessa ma anche più entusiasmante. Sono andato dalla campagna alla montagna con tutto quello che questo comporta a livello culturale, sociale, a livello artistico, storico e religioso. Ho ereditato una realtà tanto affascinante nel suo mistero quanto nelle sue tradizioni, nelle problematiche come pure nelle speranze rivolte al futuro.

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“Tornatore a Tornatore”:  la sfida della mia vita!

Abbiamo incontrato Giuseppe Tornatore: lui, l’uomo, il regista; uno spudorato raccontatore di emozioni, come ama definirsi. Avremmo voluto chiedergli del suo ultimo film, magari di quello che sta pensando…, continua a giocare sull’intensificazione emotiva! La partenza, un giorno, da Bagheria e via per le strade del Mondo, varcando oceani, conquistando platee; un viaggio persistente il suo. Passa ora per l’ est europeo: la sua meta è Leningrado. Adducendosi una svolta con “Nuovo cinema Paradiso” avanza rimanendo, però, saldo alla tradizione e alla memoria, alle forme, alla nettezza di percezione del mondo e all’ importante testimonianza del cinema del dopoguerra.  

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“Una bacchetta tutta napoletana” intervista a Beppe Vessicchio di Domenico Sodano.

La musica ha sempre fatto parte della sua vita, da quando suo fratello gli regala un disco di Sergio Mendez de Brasil ‘66. E’ emblematico la spinta musicale che gli da, è una sorta di folgorazione. E’ così che Beppe Vessicchio ci parla della sua “passione musicale” che da sempre lo accompagna nella vita. Affascinato dai musicisti di strada e dal loro mondo fatto di coscienza e di grande dignità, dice: “Sono proprio quelli che danno gli spunti maggiori e ci immettono in una ricerca particolare.”

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“Fino alle falde del Kilimangiaro!”

di Domenico Sodano

Se le si chiede dov’è nata, lei risponde: “ per caso a Verona!” …Hmm, per caso? Si! Perché lei, come quegli spiriti liberi che non conoscono dimora, preferisce dirsi cittadina del mondo. Solare ed ispirata, introspettiva ed analitica, come evanescente creatura approda dove vuole suscitando, così, con smobilitante semplicità, un dinamismo comunicativo e catalizzante. Dotata di un intuito particolare, ama viaggiare, ricercare e scoprire, spingersi nei livelli più sottili dell’esistenza, della cultura e della civiltà dei popoli, alla ricerca del suo scopo e significato più profondo. Parliamo di Licia Colò, filantropica figura televisiva, conduttrice e giornalista da sempre impegnata nella difesa dei diritti degli animali e nella salvaguardia dell’ambiente.

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di Domenico Sodano

Lo si potrebbe definire il “paladino” della politica italiana. Abbiamo provato invece, nel corso di una distesa conversazione ad affermarlo con questa proposizione: io sono un apertura attraverso la quale lo spirito opera i suoi miracoli. “E’ un bel termine, sa di religioso… ma devo dire che è un bel termine!”. Ci risponde così Alfonso Pecoraio Scanio, parlamentare da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, dell’ambiente e della legalità. Già membro della Commissione Giustizia e Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati è stato il primo Ministro “Verde” alla guida delle Politiche agricole e forestali. Con lui abbiamo parlato di alcune delle questioni più attuali del nostro Paese.

Ben note sono le sue battaglie contro la pena di morte, la fame nel mondo, i diritti civili, sul nucleare. Cosa oggi effettivamente le sta più a cuore?

La riforma dell’energia! Quella dell’energia è e rimane una delle questioni centrali e prioritarie per il nostro Paese. Bisognerebbe pensare di più all’energia solare e ai biocarburanti, occorrerebbe promuovere una maggiore efficienza energetica; dovremmo ridurre sprechi ed avere la capacità di voler effettivamente chiudere certe centrali inquinanti. Guardare insomma a una migliore qualità della vita! Quella dell’energia è una possibilità infinita che permetterebbe di rilanciare l’economia non distruggendo l’ambiente ma di migliorarlo.

Lei ha da sempre tenuto in grande considerazione tutta la frontiera dei diritti umani, come, oggi vanno ricostruiti?

Siamo al cospetto di una globalizzazione selvaggia. Abbiamo quindi il bisogno di rivendicare e  comporre nuovi diritti! Penso all’estensione di un commercio equo e solidale che permetta di accrescere i diritti dell’uomo in un ambiente sicuro; alla salute, al lavoro, anche e soprattutto alle nuove povertà o agli attuali schiavi del mondo, quelli che producono quanto noi consumiamo a favore di multinazionali.  

E’ di questi giorni il problema della influenza aviaria. In che modo il nostro Paese sarebbe pronto a fronteggiare un problema di tale entità?

Quello dell’influenza aviaria è un problema molto delicato che non va affatto sottovalutato. Bisogna evitarne le conseguenze ma capirne pure le cause! Intanto determinare un veto assoluto della caccia  migratoria, poi un controllo maggiore alle frontiere. Lo si fronteggia inoltre con un controllo attento e rigoroso su tutte le carni destinate al consumo e con la formulazione di nuovi regolamenti per gli allevatori. Chi non ricorda la BSE o la SARS, un dramma per il nostro Paese! Perché non pensare di trattare gli animali invece che da macchine come esseri viventi?

Il suo levare la voce in difesa dell’ambiente l’ ha portata a ricoprire ruoli di indirizzo e responsabilità. Ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità?

Non ho mai fatto queste battaglie pensando agli incarichi o ai ruoli che ricoprivo. Diciamo che mi sono stati affidati certi mandati credendo che fossero meno pericolosi. Pensavano che potessi ostacolare delle infrastrutture arrischiate, tipo quella dello stretto di Messina. E’ su questa sfida che ho cercato, sostanzialmente, di divenire punto di riferimento. Credo di aver trasformato larga parte del mondo agricolo. Basti pensare che quando mi è stato affidato l’incarico di Presidente di commissione le grandi organizzazioni agricole non erano per nulla a favore degli OGM, del biologico o dell’agricoltura ambientale. Oggi raccolgono addirittura  firme per i biocarburanti.

Il titolo del libro scritto con Grazia Francescato “Principio di precauzione” ha tutta l’aria di essere un programma…

…Si! Principio di precauzione è un modo direi addirittura individuale di comportarsi. E’ il principio a non crederci onnipotenti, a non giocare con la genetica oltre i limiti di quello che è giusto che serva. E’ un principio molto laico del rapporto costo e benefici oltre che un principio di precauzione per evitare conseguenze indesiderate. E’ un invito allo studio e alla sperimentazione.

Le primarie hanno rappresentato una tappa fondamentale per la democrazia italiana. Esse hanno messo in discussione uno scenario politico tutto ancora da definire in vista delle prossime elezioni. Quale il suo pensiero?

Le primarie sono state una occasione data a tanta gente di partecipare. Il segnale dato è stato quello di incoraggiamento al centro sinistra; non bisognerebbe disperdere quindi questa spinta unitaria. Quello che auspico è una grande lista dell’Unione, sia alla Camera che al Senato, non di certo per ammainare la bandiera dei Verdi ma per confermare il SI di quattro milioni trecentomila persone che hanno avallato questa compagine. La presentazione dell’ Ulivo, come all’ inizio  partito democratico, ci vedrebbe presentare col nostro simbolo, ecologista e pacifista, determinati a prendere il massimo dei consensi!

Cosa intende per difesa della laicità dello stato? Laico in quanto esente da ogni orientamento religioso?

Uno Stato laico, innanzitutto, non è uno Stato privo di valori etici. Esso in quanto tale non impone  convincimenti religiosi o comportamenti individuali con semplici leggi ma tutela il diritto di tutti, affinché ognuno possa esercitare il proprio convincimento religioso, filosofico e morale nella massima libertà; purché queste espressioni non contrastino con i diritti degli altri e con gli ordinamenti giudiziari dal punto di vista della tutela della dignità individuale. Uno stato, insomma, al servizio del cittadino in quanto persona che deve poter vivere la propria vita, ovvio, nel rispetto di certe regole.

E’  per questo motivo, dunque, che interviene poco sulle posizioni della Chiesa assumendo, potremmo dire, un ruolo di neutralità?

Nutro profonda stima e rispetto per la dottrina sociale della Chiesa e per il ruolo che essa svolge nell’infondere i suoi insegnamenti. Non sono neutrale, ho i miei convincimenti. Mi piace credere ad una Chiesa che è attenta più alla carità e all’amore che non alle imposizioni; più la chiesa di San Francesco che quella dell’inquisizione!

In che ragione, quindi uno Stato laico potrebbe emanare una legge  a favore dei patti civili di solidarietà?

Una legge sui patti civili di solidarietà dovrebbe significare il pensiero di uno Stato laico che non ostacola affatto il matrimonio tradizionale, anzi che lo promuove; lo Stato lo sostiene addirittura nella costituzione in maniera rilevante a favore della nostra confessione religiosa. Esso però è tenuto al riconoscimento di chi decide di unirsi secondo logiche diverse e di chi vive un altro credo religioso. Uno Stato che si definisce laico mette a disposizione di coloro che scelgono la semplice convivenza un modello giuridico garantito per regolare i propri rapporti. Si tratta in pratica di offrire al cittadino una pluralità di strumenti per regolare le proprie unioni, senza nulla togliere alla sacralità del matrimonio. Piuttosto, direi che è compito di una sana cultura religiosa rispettare sempre l’ indipendenza dell’individuo lasciandolo nella piena libertà di scelta.

Il suo modo di fare, a volte troppo diretto e dogmatico, le si è mai ritorto contro?

Dogmatico? Direi convinto! Devo stare, piuttosto, attento a far capire che il convincimento che nasce da certe considerazioni non venga confuso con una forma di presunzione. Mi si è ritorto contro? Beh, sicuramente si. Viva Dio, una buona dose di pragmatismo e di coerenza però ha sempre sicuramente prevalso!

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…nel sogno di Circe

Intervista a Luisa Corna interprete della mitica maga al Teatro Grande di Pompei

Di Domenico Sodano

Bellissima! Il candore bianco di un peplo la avvolge…Con la sua genialità Albertazzi rompe lo schema della fliacica rappresentazione  e commediando nella commedia la porta ad adagiarsi ai piedi della grande vela nel mezzo del proskènion. Dialoga con tono caldo; con voce suadente e prosaica ci fa complici, incantandoci nel suo pensiero: “La ammiro moltissimo…poi, oltretutto, lei è Circe! Ha tutto di Circe: lo sguardo, il profilo, il corpo, la voce. E’ proprio Circe, Circe maga…catturatrice involontaria…

© Domenico Sodano, Powered by Dario Pastore

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